Perché poi alla fine, chissà se ne vale davvero la pena.
Sono qui sommersa da una fitta coltre di neve, in mezzo a mille fogli, con sopra scritte in almeno tre lingue differenti, di cui solo una conosco davvero.
Esprimere quello che si pensa, trovando le parole giuste, è così difficile in una lingua che non è la nostra madrelingua. E questa è solo una delle difficoltà che trovo in questo momento.
Da Ottobre 2012 ho fatto una scelta. Forse, finora, la più radicale della mia vita. Partire (o fuggire?) dall'Italia. Non è stato semplice prendere la decisione ma è forse ancora più difficile viverla ogni giorno.
E' davvero una marea di tempo, indefinito quasi, che non riprendo questo blog e non tedierò quei due tre occasionali lettori con le motivazioni (dell'andata ma anche e soprattutto del ritorno). In fondo basta scorrere più in basso e tre anni fa i miei pensieri erano esattamente gli stessi. Tutto cambia ma niente cambia.
Spero di riuscire questa volte a raccontare un po' di cronache tedesche.
E stavolta, la prima nella mia vita, a scrivere un blog senza "pianti addosso".
Piccoli passi giornalieri tesi al miglioramento di se stessi.
Don't get sentimental it always ends up drivel - Let Down by Radiohead
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